S.S. Papa Tawadros II e la delegazione ecclesiale che lo accompagna hanno visitato in serata il Pontificio Collegio Etiopico dentro Città del Vaticano. Il rettore del Collegio, Fr. Hailemikael Beraki, e gli studenti hanno accolto Sua Santità nel cortile del collegio con inni gioiosi secondo il rito etiopico.
Sua Santità ha recitato la preghiera di ringraziamento nella cappella del collegio e ha distribuito agli studenti come ricordino una piccola icona di legno con l’immagine della Sacra Famiglia.
In onore di Sua Santità, il Pontificio Collegio Etiopico ha organizzato una cena alla quale hanno partecipato il Card. Kurt Koch, Prefetto del Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Monsignor Brian Farrell, segretario del dicastero, e alcuni esponenti della Chiesa cattolica.
Durante la cena, Sua Santità ha pronunciato un discorso in cui ha affermato: “Amati in Cristo… A nome mio e a nome della delegazione che mi accompagna, vorrei ringraziarvi per il grande amore che avete profuso nell’accoglierci. Desidero anche esprimere la mia gioia nel parlare con voi oggi memore delle parole dell’apostolo Paolo nella sua lettera ai Colossesi: «E in tutte queste cose rivestitevi dell’amore, che è il vincolo della perfezione» (Col 3,14).
Ha poi affermato: “Crediamo che l’amore sia il legame che unisce le persone, la forza che ci rende capaci di raggiungere l’unità e la pace nel mondo”.
Ha aggiunto: “Sono stato felice di farvi visita qui al Pontificio Collegio Etiopico, perché la Chiesa etiopica è una nostra Chiesa sorella, e la Chiesa copta l’ha servita per molti secoli da quando il Papa copto, sant’Atanasio uguale agli Apostoli, ha inviato Abuna Salama perché fosse il primo vescovo a servire il popolo etiope. Ringraziamo Dio che il nostro rapporto è buono e preghiamo per la pace e la stabilità in tutta l’Etiopia”.
Ha poi raccontato: “Quando ho visitato l’Etiopia nel 2015, sono rimasto sorpreso dall’amato popolo etiope che cantava: ‘San Marco è nostro padre e Alessandria è nostra madre’. Nelle nostre Chiese Apostoliche ci rallegriamo e sentiamo la benedizione dei nostri santi, San Marco Apostolo, San Pietro Apostolo e San Tekle Haymanot, che ci circonda insieme a quella di tutti i martiri per il bene del mondo, a Oriente e a Occidente”.
Ha concluso dicendo: “Vorrei esprimere il mio ringraziamento per la calorosa accoglienza e l’ospitalità riservata a me e alla delegazione che mi accompagna durante la mia visita. Possa la grazia di nostro Signore Gesù Cristo essere con tutti voi. Vi ringrazio”.